Quando si parla di cucina romagnola, il primo piatto a cui tutti pensano è senza dubbio la piadina. A torto o a ragione, essa è senza alcun dubbio la pietanza regina di questo territorio (e proprio per questo le abbiamo dedicato un esaustivo articolo sulle pagine di questo stesso blog); in realtà, la tradizione culinaria di Riccione e dintorni è ricca di sorprese, non solo per quanto riguarda primi, secondi e specialità a base di pesce, ma anche per i dolci…

Sì, perchè anche se in molti sottovalutano la tradizione culinaria romagnola dal punto di vista dei dessert, sono invece numerose le sorprese che possiamo trovare in queste terre: crostate, biscotti e ciambelle sono solo alcune delle leccornie tipiche, alle quali si aggiungono dei dolci locali meno conosciuti come il bustrengo, il bracciatello e le cantarelle, immancabili in ogni festa di paese. Se vi state chiedendo in cosa consistano queste particolari pietanze, continuate a leggere!

I dolci più comuni della Romagna: la Ciambella e le Frittelle

Chi non conosce la classica ciambella? Uno dei dolci più famosi al mondo vede tra le sue terre d’origine proprio la Romagna, con una sostanziale differenza: qui, infatti, la ciambella non è tonda bensì leggermente ellittica; ma ciò che più stupisce è la mancanza di ciò che rende la ciambella così famosa: manca infatti il celebre buco che generalmente la caratterizza. Si tratta di un dolce molto semplice: uova, farina, zucchero, burro e un po’ di scorza di limone per rafforzarne l’aroma; non si può concludere un pasto in Romagna senza una bella fetta di ciambella accompagnata un bicchiere di vino bianco!

Un’altra leccornia tradizionale che accompagna le festività in questo splendido territorio sono le frittelle di ricotta o di mele. Anche questo è un dolce piuttosto semplice da realizzare: nel primo caso si parte da un composto a base di ricotta, farina, uova e zucchero (molti aggiungono all’impasto anche un goccio di Marsala), che poi viene scomposto nella tipica forma della frittella, passata nell’uovo e fritta. Quelle alle mele, invece, si realizzano tagliando le mele in fette sottili e immergendole in una pastella; una volta fritte, saranno pronte per essere servite… ma non prima di avergli dato una spolverata di zucchero.

Pasticcini e torte alla Romagnola: i Bomboloni e il Bustrengo

Ogni regione ha la sua variante caratteristica di un dolce. Nella zona del Riminese, ad esempio, abbiamo il bombolone romagnolo: si tratta di un morbido dolce fritto, composto da pasta morbida e ricoperto di zucchero; e al suo interno si trova un prelibato ripieno, pronto ad esplodere non appena questa specie di grossa frittella viene addentata! In molti avranno pensato al classico krapfen tedesco, ed in effetti la matrice è proprio la stessa: la sostanziale differenza tra il bombolone romagnolo e il krapfen che tutti conosciamo sta nell’impasto, che viene sempre realizzato usando il burro al posto dello strutto. Ancor più importante, infine, il ripieno: nel territorio romagnolo, all’interno del bombolone è d’obbligo la cioccolata (o in alternativa della panna montata).

Un’altra prelibatezza tipica della zona di Rimini e Cesena è il bustrengo. Dietro a questo strano nome (di origini barbarica e dal significato mai del tutto svelato) si nasconde una torta morbida, nata dalla cultura contadina: una ricetta invernale che nei tempi antichi si realizzava allo scopo di non gettare gli avanzi, come da tradizione per ogni piatto povero. Le sue varianti sono pressoché infinite ma gli ingredienti base sono sempre le uova, il pane, il latte e lo zucchero: il resto rimane però un segreto gelosamente custodito, anche se miele, arance ed uvetta sembrano i protagonisti. Per cui, se vi trovate in Romagna, provatelo… vi assicuriamo che non ve ne pentirete!

Le Cantarelle e il Bracciatello, i dolci delle feste romagnole

Quando si parla di festività e di dolciumi, anche la Romagna ha le sue tipicità immancabili: alle sagre non mancano mai, ad esempio, le cantarelle. Anche queste frittelle dolci, dalla forma del tutto simile a quella dei pancakes, si possono considerare una preparazione povera: è sufficiente preparare una pastella con acqua (o latte in alternativa), sale, olio e un po’ di farina gialla e versarla su una teglia molto calda, facendo attenzione a formare dei dischetti dal diametro di una decina di centimetri. Una volta rosolati entrambi i lati, i dischi andranno riposti su un vassoio e cosparsi di zucchero a velo: una pietanza tanto semplice da realizzare quanto buona, perfetta per festeggiare tutti assieme.

Quando si avvicina la Pasqua, invece, la Romagna non può fare a meno del bracciatello: un tipico prodotto da forno, realizzato con uova, strutto, farina e lievito madre. Prima di infornarlo si cuoce in acqua bollente e lo si spennella con dell’albume d’uovo: ciò gli conferisce quel caratteristico colore giallo oro che lo rende immediatamente riconoscibile! Questo dolce è molto comune in queste zone, tanto da essere diventato un’abitudine anche al di fuori del territorio romagnolo: anche in certe zone delle Marche infatti il bracciatello è un appuntamento imperdibile. La tradizione vuole che questo dolce venga fatto benedire assieme alle uova sode e poi consumato in famiglia, la mattina di Pasqua.

Quelli che abbiamo citato, comunque, sono solo una piccola parte dei dolci e delle prelibatezze pasticcere che avrete l’occasione di provare nel corso di una vostra eventuale permanenza a Riccione. Una terra che si riscopre, ancora una volta, ricca di emozioni e di sapori.