Chi pensa a Riccione è portato ad associare a questa bellissima località parole come mare, spiaggia, divertimento, locali ed estate ma questi collegamenti, seppur comprensibili, risultano essere molto riduttivi.

Una città come Riccione infatti offre molte possibilità a chi sa apprezzare tutti i suoi spunti artistici, culturali e creativi e a chi non si fa condizionare da inutili stereotipi, che non permettono di percepire il grande fermento che si respira ultimamente in questa località.

Negli ultimi 10 anni le varie amministrazioni comunali si sono impegnate per portare avanti diversi progetti che avevano come scopo principale quello di dimostrare che la città sta portando avanti un percorso improntato verso la modernità e la creatività.

Gli esempi sono tanti ma a proposito di creatività, vogliamo parlare di un artista che fa parlare di sé da un bel po’ di tempo e che si è affermato sia in Italia che a livello internazionale: ci riferiamo a Davide Salvadei, nome d’arte Eron, nato a Rimini.

Lo si può definire come un pionere del writing e della street art nel nostro paese, ma che negli anni ha conosciuto un processo di evoluzione notevole e per alcuni versi sorprendente.

Infatti il suo linguaggio artistico è cambiato e si è evoluto in senso figurativo e questo è successo grazie alla sua ricerca artistica che lo ha fatto diventare in poco tempo, uno dei più importanti interpreti della pittura contemporanea e gli ha fatto ottenere gratificazioni e riconoscimenti internazionali.

Opera di street art di Eron a Riccione

Negli ultimi ani le opere significative di questo grande artista sono state veramente numerose e molto apprezzate, tanto che Eron è stato invitato alla Biennale di Venezia nel 2015, insieme agli esponenti più significativi della street art internazionale.

Ci riferiamo per la precisione alla 56^ edizione della Biennale Arte, nella quale si festeggiava la Writing Art: Eron è stato uno dei 10 artisti invitati a collaborare alla mostra THE BRIDGES OF GRAFFITI e a lavorare sull’opera di gruppo, chiamata ARTEMINAL e realizzata nella zona vaporetti a San Basilio.

Ma una delle sue opere più importanti è stata sicuramente quella realizzata nel 2015 a Riccione, legata alla street art, e intitolata “Concrete vs concrete”.

In questo murales sono raffigurati un gabbiano e un airone, che cercano di spiccare il volo come a simboleggiare la fuga da una situazione ingabbiante e castrante.

Queste due figure sono state ritratte su dei muri grigi di un sottopasso pedonale e sono stati congelati in precisi frame, con l’obiettivo specifico di trasmettere a chi li guarda l’idea del movimento.

L’opera è amatissima dai ricciones perché ha reso originale e colorato il nuovo sottopasso che si trova in Via Flaminia.

In questo graffito Eron vuole raffigurare l’equilbrio, che a volte è molto instabile e precario, tra la natura e il cemento e lo fa attraverso una sorta di riflessione visiva dove si vedono gli uccelli che all’inizio sono solo accennati nei tratti, ma che a poco a poco, servendosi della nitidezza delle forme e del colore, iniziano a prendere vita e riescono a spiccare il volo.

Eron dimostra per l’ennesima volta di avere a cuore tematiche importanti e che hanno a che fare con la tutela e la salvaguardia dell’ambiente, soprattutto legate alla relazione che l’essere umano prova a costruire con l’habitat che lo ospita.

Ricordiamo che Eron è stato il primo artista nel mondo ad essere incaricato ed autorizzato a procedere all’affresco di una chiesa con la spray art. Questa opera è stata molto apprezzata sia in Italia che all’estero e si trova per la precisione nella chiesa di San Martino in Riparotta, a Rimini ed è intitolata “Forever and Ever”.

Se siete amanti dell’arte in generale (in questo caso non perdetevi l’itinerario Liberty a Riccione) e in particolare della street art, durante una vacanza a Riccione potete farvi una cultura, approfittando magari di un giorno nuvoloso per ammirare il lavoro di Eron, artista locale tra i piatti affermati in mezzo mondo (sì, è nato a Rimini, ma superiamo questi provincialismi!)

Photo credits: designplayground.it