“Voglia di correre, voglia di vivere” cantava un grande Renzo Arbore nella sua “Rimini Rimini”: una canzone che rappresenta alla perfezione la solare allegria e l’atmosfera che si respira d’estate nella città Romagnola. Un titolo e una location riprese anche dal grande regista Sergio Corbucci, che proprio su questi lidi nel 1987 realizzò una delle più celebri commedie italiane dell’epoca. Insomma, Rimini è parte integrante della cultura tricolore!

E se si considera che dista solo una decina di chilometri dalla nostra Riccione, perchè non approfittarne per fare una bella gita di un giorno mentre siamo in vacanza? Rimini si estende per una quindicina di chilometri sulla riviera romagnola, costeggiando l’Alto Adriatico con le sue spiagge: scopriamo assieme quali sono le sue attrattive principali e quelle che proprio non possiamo perderci nel caso avessimo poco tempo a disposizione.

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Visita al centro storico di Rimini e a Piazza Cavour

Il centro storico è il posto ideale per iniziare la vostra gita di un giorno a Rimini: qui, nella sempre affollata Piazza Cavour, si incontrano ogni giorno i turisti e i cittadini stessi. Al suo centro, vicino ai palazzi delle istituzioni, sorge la graziosa e caratteristica Fontana della Pigna, da sempre un punto di riferimento fondamentale per la città: non a caso fu l’unica fonte d’acqua potabile a Rimini fino al 1912. Una struttura che, grazie alle sue forme e ai giochi d’acqua, riuscì a incantare addirittura Leonardo Da Vinci.

A pochi passi di distanza è possibile ammirare il monumento in bronzo dedicato a Paolo V, realizzata da Sebastiano Sebastiani nel 1614 e restaurata nel 2003. Di fronte ad essa si staglia il Palazzo dell’Arengo, uno dei capolavori dell’architettura medievale riminese: qui, secoli fa, si riuniva il consiglio del popolo; la leggenda vuole che nel suo loggiato si trovasse un grande masso, il lapis magnum, sul quale chi non versava le tasse doveva punirsi battendovi sopra il sedere per tre volte, urlando la formula cedo bonis!”.

Il Palazzo del Podestà, poco distante, è un altro piccolo gioiello risalente al Medioevo: la costruzione aveva uno scopo puramente residenziale e risale addirittura al 1334. Lo si può facilmente distinguere dai suoi tre archi gotici che ne caratterizzano la facciata frontale; l’arco centrale, nel dettaglio, è particolarmente noto per una macabra curiosità: è da qui che ai tempi pendeva la corda adibita all’impiccagione dei criminali. In uno dei suoi ingressi, per la precisione quello sul lato corto, si possono osservare i simboli dei Signori di Rimini: i Malatesta.

Il Tempio Malatestiano e l’Arco di Augusto

Sì, i Malatesta: la nobile famiglia italiana, originaria del Montefeltro, fu una delle dinastie più importanti del Medioevo e la sua influenza si espanse su tutto il territorio Romagnolo; nel periodo di massimo splendore, i Signori di Rimini conquistarono dei domini anche nelle Marche e nelle zone più a sud della Lombardia. A loro è intitolato anche il principale luogo di culto della città, il Tempio Malatestiano, che per tutti i cittadini rimane pur sempre “il Duomo”: una delle opere principali del Rinascimento romagnolo!

Questo edificio rappresenta davvero al meglio la magnificenza della quale godeva questa casata all’epoca. Gli esterni ad opera di Leon Battista Alberti e lo stile gotico degli interni di Matteo De Pasti ne sono perfetta testimonianza; ma sono le opere custodite fra queste mura ad attirare maggiormente l’attenzione dei turisti e degli appassionati d’arte: i bassorilievi attribuiti al Duccio, ad esempio, ma soprattutto il Crocifisso di Giotto – dipinto dal grande pittore nel 1312 – e un affresco di Piero Della Francesca raffigurante San Sigismondo.

A pochi passi dal Tempio si trova Piazza dei Tre Martiri, il foro romano di Rimini nonché uno dei suoi principali centri politici e commerciali della città. Qui sorge una statua dedicata a Giulio Cesare, proprio nel punto in cui durante un discorso pronunciò la celebre frase “il dado è tratto”. Si possono inoltre osservare la splendida Torre dell’Orologio e intravedere l’Arco di Augusto, uno dei monumenti romani meglio conservati d’Italia: risalente al 27 a.C., segnalava l’ingresso della città a chiunque arrivasse dalla Flaminia.

La Pescheria Vecchia e il Ponte di Tiberio

Dopo la scorpacciata di cultura e arte medioevale, non ci si può esimere dal fare quattro passi in alcune delle zone più affascinanti della città: per coglierne gli aspetti più genuini, ad esempio, una camminata nella zona della Pescheria Vecchia è obbligatoria… senza dimenticarsi di fare una piccola sosta ristoratrice in una delle numerose cantine che popolano l’area. Non potrete che rimanere estasiati dai vicoli e dalle stradine che compongono questa zona del centro di Rimini! E non lasciatevi sfuggire la bellissima galleria d’archi ideata dall’architetto Buonamici.

Il piacevole e rilassante Borgo San Giuliano è raggiungibile senza grandi fatiche dalla stazione dei treni ed è sede di uno dei ristoranti di pesce più celebri di Rimini, quella “Trattoria La Marianna” che ogni anno attrae vip e celebrità di ogni sorta. Le case color pastello che compongono questa zona, tra via Forzieri e via Ortaggi, sono davvero splendide e alcune di essere sono state decorate da murales a tema cinematografico: il grande Federico Fellini, per chi non lo sapesse, è originario proprio di Rimini!

Per concludere la nostra camminata vi consigliamo qualche passo sul Ponte di Tiberio. Costruito sul fiume Marecchia tra il 14 e il 21 a.C. e commissionato dall’imperatore Augusto, nel corso dei secoli questa imponente opera composta da cinque arcate a tutto sesto è diventata uno dei simboli di Rimini: il ponte è oggi aperto al traffico e rientra nella rete stradale della città. Scampato a ben due terremoti e a una guerra, si tratta di una delle opere romane più ben conservate, i suoi 74 metri sono un vero piacere da percorrere: godetevi pure la vista…