Chi pensa che Riccione sia sinonimo esclusivamente di mare e spiagge probabilmente non ha mai approfondito questa zona della Romagna dal punto di vista delle sue delizie enologiche: nell’entroterra, infatti, da alcuni pregiati vitigni prendono forma e vita alcuni dei vini più apprezzati dell’intero paese; la tradizione vitivinicola delle colline circostanti affonda le sue radici in un numero pressoché infinito di cantine e agriturismo, spesso dispersi nell’incanto di antichi borghi appena lambiti dal turismo. In questo articolo andremo a scoprire quindi un altro lato della riviera Romagnola, opposto a quella dei balli e del divertimento notturno, non meno affascinante ma sicuramente più ricco di sapori e suggestioni.

Vino e territorio fra Rimini e Riccione: il vitigno del Sangiovese

La qualità dei vini dell’entroterra Romagnolo non nasce per caso. La zona collinare fra Rimini e Riccione ha delle caratteristiche uniche, grazie alla brezza proveniente dal mare e alla particolare composizione calcarea della terra; anche il basso numero di precipitazioni favorisce il ciclo vegetativo delle coltivazioni e influisce sulle caratteristiche dei suoi frutti.

Il vitigno più noto del territorio, nonché uno dei più importanti dell’intero paese, è il Sangiovese: si tratta infatti del più coltivato in Italia, da sempre vera e propria calamita per studiosi e appassionati. Proprio in questa zona nascono alcuni dei vini migliori come il “Sigismondo Sangiovese Superiore”, rotondo, di colore rosso carico e battezzato in onore di un nobile del XV secolo. Leggermente più a sud, in zona San Clemente, le argille colorate del terreno contribuiscono alla nascita del “Sangiovese Superiore I Diavoli”, che si distingue per i suoi toni quasi violacei e per l’equilibrio che restituisce nella potenza del suo sapore; il nome così minaccioso deriva dalle grotte carsiche che caratterizzano la vicina area di Gemmano, che ospitano una nutrita colonia di pipistrelli ed in passato venivano per questo definite “inferno”. Spostandosi ulteriormente verso l’entroterra, questa volta lontani dalla riviera, ci troviamo a Verucchio: da queste colline provengono i Sangiovese più eleganti e dal colore più tenue. Il “Tre Miracoli”, così chiamato in riferimento al passaggio di S. Francesco d’Assisi in quei territori, ha un’acidità superiore ed è caratterizzato da delicati sentori di frutta. Ma non di solo Sangiovese si fregia la Romagna: si pensi ad esempio all’Albana, un vino bianco che a sua volta rappresenta vette d’eccellenza nel suo campo, con un gusto piacevole, unico – grazie ai tannini – e adatto ad un’infinità di abbinamenti; non a caso fu il primo bianco insignito del riconoscimento DOCG in Italia.

Cantine e agriturismo in Romagna: un tour enologico dell’entroterra di Riccione

Dopo questa breve introduzione al Sangiovese e ai pregi enologici del territorio, proviamo a tracciare assieme un itinerario ideale che ci consenta di apprezzare al meglio il vino nei dintorni di Riccione, magari approfittandone per fare qualche breve sosta nelle cantine più pregiate. L’avventura inizia con una prima fermata a poco meno di quindici minuti d’auto da Riccione, per la precisione a Coriano: un paesino dalle origini antichissime reso splendido da un castello costruito nel 1400 dalla famiglia dei Malatesta.

Qua ci si potrà cullare nelle delizie dell’Agriturismo Tenuta Santini, una struttura che ha tutte le caratteristiche tipiche dell’edilizia rurale della campagna Romagnola: con il dovuto preavviso, i proprietari saranno ben lieti di proporre una degustazione degli ottimi vini che nascono nella loro cantina, magari seguita da una visita guidata ricca di interessanti note storiche sulla tenuta e sul territorio circostante.

A poco più di 1 km di distanza sorge l’Azienda Agricola Biologica Valle delle Lepri, il cui nome nasce dall’amore della famiglia Cecchini – storici proprietari della struttura – per gli animali: più di sei ettari di vigneto sono infatti recintati e dedicati al ripopolamento delle lepri. Nella loro cantina nascono dei vini a bassa concentrazione di solfiti, lavorati con un ceppo di lievito appositamente selezionato dai loro vigneti. Grazie a queste attenzioni nascono dei vini rossi intensi e dei bianchi freschi ed eleganti, affinati nel legno dolce: quasi un invito alla degustazione e – perchè no – magari anche all’acquisto di un paio di bottiglie.

Il tour enologico dell’entroterra procede spostandosi pochi km a ovest, presso la frazione agricola di Vecciano: è qui che all’inizio degli anni novanta nasce Podere Vecciano, la cui cantina sfrutta le più antiche tecniche di vinificazione in anfora; grazie a questa metodologia usata anche in epoca romana, gli enologi di questa azienda agricola hanno contribuito alla rinascita della Rebola, una varietà di vino bianco che fino a non molti anni fa era addirittura a rischio di scomparire.

Proseguendo il nostro viaggio verso sud ci troviamo a Monte Colombo, dove si potrà sostare per un buon pranzo o una lauta cena presso l’Agriturismo Fiammetta. Posizionata tra la Valconca ed il mare, questa antica casa colonica offre un panorama splendido e immerso nella natura: non mancano ovviamente i deliziosi vini della loro cantina, prodotti seguendo i dettami dell’agricoltura biologica e quindi senza l’uso di concimi o diserbanti. Il loro Sangiovese Superiore DOC “Benedictus” è uno dei più apprezzati della zona, con quel suo equilibrato tenore zuccherino e l’acidità fissa che ne esalta i profumi.

Rientrando verso la riviera, muovendosi quindi a est, ci avviciniamo a San Clemente. Qui ha sede la cantina di Enio Ottaviani, che nell’oasi del fiume Conca coltiva dell’ottimo Pagadebit oltre all’immancabile Sangiovese. Grazie alla vendemmia manuale e alle botti in cemento, la cantina restituisce nei sapori dei suoi prodotti tutta la genuinità e la sensazione conviviale che rende unica la Romagna: se volete dargli una possibilità – e ve lo consigliamo caldamente – ricordatevi di prenotare una visita tramite l’apposito form presente sul loro sito.

Prima di rientrare a Riccione per la sera c’è tempo per un’ultima tappa presso San Giovanni in Marignano: qui si trova la Fattoria Poggio S. Martino, un’altra accogliente azienda agricola di famiglia nata sul finire degli anni cinquanta il cui podere è coltivato a Sangiovese e Cabernet Sauvignon (per quanto riguarda i rossi) e a Pagadebit e Trebbiano (per i bianchi); i loro vini sono apprezzatissimi sia in Italia che all’estero ed anche in questo caso è possibile prenotare una degustazione con visita guidata annessa: un’occasione imperdibile!

Enoteche e ristoranti a Riccione, qualche consiglio

Per chi invece non vuole allontanarsi troppo dalla movida della riviera oppure per chi rientra la sera in seguito al tour enologico illustrato nel paragrafo precedente, Riccione offre un gran numero di alternative per deliziarvi il palato con i suoi vini tipici: ristoranti ed enoteche abbondano fra le vie delle città. Ci limitiamo a segnalare un paio di interessanti opzioni: Il Gustavino, sul Lungomare della Libertà, è nato nel 2009 con l’intento di promuovere proprio i vini del territorio; questa elegante e raffinata struttura è la sede dell’Enoteca Regionale Emilia Romagna ed ogni sera propone aperitivi a base di vini del territorio. La vista sulla spiaggia, l’ambiente giovane e informale, un sacco di specialità gastronomiche regionali e le oltre duecento etichette fra cui scegliere rendono l’imbarazzo della scelta l’unico difetto di un locale davvero di prim’ordine.

Sempre nel cuore pulsante di Riccione si può trovare anche Lenoteca, un altro sofisticato ambiente nel quale si può degustare i migliori vini romagnoli sulle note dei grandi del jazz: grazie alla passione dei proprietari, sono innumerevoli le etichette che si possono provare. L’obiettivo è quello di emozionare grazie ai sapori, con una variegata e meditata selezione fra vitigni autoctoni, vini naturali e quant’altro, senza dimenticarsi delle chicche più rare e in edizione numerata. Grazie alle innumerevoli cantine, agli agriturismo e ai locali della riviera, Riccione e i suoi dintorni si impongono come una indiscutibile realtà.